ArteMakìa – di Milo Scotton
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“Mi addormento e sono qui. Mi perdo nei pensieri e sono qui. Chiudo gli occhi un attimo e sono qui. Ah! Era bello, un locale elegante,
raffinato, nel sud Italia...
con le belle signorine, c’era il movimento, la bella canzone… E fu l ’unica salvezza in una sporca, misera, paurosa notte di guerra… Il tempo scorre lento, eppur si fugge tuttavia e torno sempre ai miei ricordi. Mi addormento e sono qui. Mi perdo nei pensieri e sono qui. chiudo gli occhi un attimo…”

 


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Regia e Drammaturgia: Milo Scotton
Creazione Sonora: Corrado Gallo
Coreografie: Milo Scotton, Clelia Riva, Barbara Crescimanno
Costumi: Simona randazzo
Scenografie:: Andrea Valpreda
Interpreti: Compagnia ArteMakìa
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SINOSSI

Il racconto di un Reduce Alleato ci porta in un tempo lontano, da non dimenticare. 1943. Seconda Guerra Mondiale: con la Campagna d'Italia i soldati Alleati risalgono attraverso la penisola italiana. Sul palco si materializzano le atmosfere di un locale del Sud Italia negli anni '40. La mestizia evidente portata dalla guerra viene sconvolta dall'arrivo di un manipolo di soldati Alleati, separati dalla propria guarnigione durante gli scontri. La paura e la diffidenza dei popolani prendono il sopravvento, ma è subito evidente che si deve accettare questa occupazione temporanea e dare riparo e ristoro ai "salvatori della patria". In questo fragile contesto si alternano e si mescolano vicende ed emozioni dei vari personaggi: c'è chi non può accettare la profanazione della proprietà, chi, credendosi ormai al sicuro, rivive gli attimi di combattimento e l'orrore della guerra in un'allucinazione onirica, chi cerca il sollievo dell'anima e del corpo condividendo con i locali cibo, musica e qualche sorriso, chi ricorda gli affetti lontani sfogliando il diario dei propri ricordi.

Le vicende personali dei personaggi passano in secondo piano quando, al riavvicinarsi della battaglia, l'attenzione dei protagonisti ritorna ai valori universali: la morte che si prepara a ghermire i soldati in trincea, il sentimento religioso e la crisi di fede degli uomini in periodi così tragici, la caducità della vita. Una poesia di Eduardo De Filippo invita ad apprezzare ogni momento vissuto "Ncopp' a sta Terra", ed ecco che una "Tarantolata" collettiva esalta con balli e musiche tradizionali la rinascita e la fertilità, la condivisione del sapere, la speranza nel flebile raggio che illumina la finestra della nostra anima, la condanna della guerra e del suo veleno.

L'impeto di gioia finale sarà la strenua battaglia metaforica  e i personaggi ormai uniti per la libertà. Lo spettacolo si sublima parlando al cuore degli spettatori con un messaggio di fratellanza che solo la memoria storica può regalarci se sapremo ascoltarla.

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Note Artistiche

Il racconto di un Reduce Alleato ci porta in un tempo lontano, ma da NON dimenticare. Un tempo fatto di orrori e paure, ma anche di solidarietà e voglia di fiorire ancora! Un'antica radio, mobili d'epoca, una pista da ballo in miniatura e i personaggi della memoria... popolo vivo di un ricordo antico. Si materializzano sul palco le atmosfere di un locale del Sud Italia negli anni '40. Una piccola bolla nel tempo che viene scossa dall'arrivo della guerra con soldati alleati in cerca di riparo e ristoro.


Tarantella e Jazz si scontreranno su questo campo di battaglia metaforico in cui "l'altro" pur essendo amico è diverso, da conoscere, tollerare forse o addirittura condividere... Musicisti dal vivo, una cantante Jazz, giochi di luce e suoni ci porteranno nei due mondi della Tarantella e delle Danze del Sud più scatenate contro il Jazz americano di Ella Fitzgerald e lo Swing d'Oltreoceano in un incontro/ scontro epico da vivere tutto in coreografie magiche di danza e circo contemporaneo.


Uno spettacolo a tutto tondo tra discipline aeree, acrobati rotanti, la poetica di Eduardo de Filippo, un omaggio a Charlie Chaplin, equilibrismi e giocolerie di ogni sorta che ci permetteranno di astrarci dal "qui ed ora" per assurgere ad emozioni sincere, antiche e da rinnovare per un presente più consapevole e pieno di vita.

Linguaggi e tecniche

Un delicato equilibrio tra circo e teatro crea un intenso sistema tra gesti, acrobazie mozzafiato, musica, luci e scenografia.


Uno spettacolo per emozionare e divertire, il primo passo verso l'inizio di un viaggio... Lo spettatore assisterà alla trasposizione della realtà in una chiave surreale grazie a piccole pazzie e una dolce poesia, che permette di emozionare e divertire rievocando intimi ricordi con ironia, spensieratezza, divertimento e gioia.


Un universo poetico che coinvolge ed avvolge attraverso gesti tecnici in cui le leggi della gravità risultano sovvertite e trasformate. Un gioco teatrale bizzarro che si intreccia con fili di poesia alle discipline circensi: palo cinese, scala acrobatica, giocoleria, danza acrobatica, discipline aeree, e roue cyr.

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